Le nostre interviste di approfondimento

D – (Ing. Mario Colucci – R.U.P. dell’intervento): Alla luce dell’iter amministrativo e della positiva conclusione dei lavori di recupero funzionale e di restauro conservativo del Castello Svevo-Normanno di Cosenza, quali sono stati i risultati ottenuti?

R – “Il progetto di restauro conservativo del Castello Svevo era un Progetto finanziato dalla Regione Calabria e, in parte, dal Comune di Cosenza. L’obiettivo principale era quello di recuperare tutti gli spazi possibili per renderlo fruibile al massimo delle sue potenzialità. C’erano delle famose sale – come quella del Camino, quella delle Armi e quella del Trono – che non erano più fruibili, poiché alcune mancavano di copertura e altre di pavimentazione, per cui avendo l’opportunità di compiere questa operazione di restauro, siamo riusciti a recuperare anche questi tre bellissimi ambienti. Oggi, grazie al completamento dei lavori, il Castello può accogliere tantissime manifestazioni ed eventi culturali. Chiaramente, questo è il risultato finale, ma per raggiungere questo obiettivo sono stati effettuati lavori di varia natura anche sugli altri spazi e sulle diverse strutture del monumento storico. Inoltre, abbiamo puntato al comfort degli ambienti, dotando questi ultimi di impianti di riscaldamento e di impiantistica elettrica. Abbiamo costruito una nuova centrale termica e introdotto un nuovo accesso alla Struttura per mezzo di una passerella in ferro prima inesistente. Questa ha facilitato l’accesso al Castello e dato la possibilità di visita anche ai disabili. Per tutte queste ragioni, l’Amministrazione Comunale è molto soddisfatta dei risultati raggiunti, potendo affermare che il Castello rappresenta, oggi, il fiore all’occhiello della città di Cosenza.”

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D – (Arch. Alessia Lorenzi – Direttore del Cantiere per la Ditta realizzatrice dei lavori “Cooperativa Archeologia” di Firenze): Durante l’esecuzione dei lavori di restauro sono emerse difficoltà?

R – “Innanzitutto, qualche difficoltà è emersa nella costruzione dell’ascensore. In questo caso, si è trattato di difficoltà di natura “interpretativa” e di carattere sociale. Infatti, era importante rendere fruibile il Castello anche alle persone con disabilità, per questo è stato deciso di costruire l’ascensore. Quest’ultimo si è rivelato l’intervento più impegnativo di tutti i lavori, non per l’esecuzione che si è rivelata semplice, ma piuttosto per l’impatto architettonico che esso aveva sul Castello. Alla fine, insieme all’Amministrazione Comunale e alla Soprintendenza ai Beni Culturali è stato deciso di costruire un ascensore che fosse il più anonimo possibile. Per questo, gli è stata data una struttura in metallo auto-portante, in modo tale che esso possa essere rimosso in qualsiasi momento, poiché il concetto primario di un restauro è sempre la “reversibilità” dell’intervento.
Si sono presentate anche difficoltà tecniche, poiché un lavoro di restauro così importante implica che il Progetto iniziale non sia mai esecutivo e cantierabile al 100%. Intanto, perché c’è sempre l’incognita dello scavo archeologico: ogni volta che si opera su un bene storico che ha avuto tanti interventi ed utilizzi, sia storici sia moderni, quando inizia il restauro si verificano numerose sorprese. Per esempio, la passerella era stata progettata con una struttura molto leggera in metallo e legno, materiali che avrebbero dovuto richiamare quelli utilizzati per la Sala delle Armi. Tuttavia, durante gli scavi sono emersi dei gradoni molto belli e, di concerto con la Soprintendenza e con l’Amministrazione Comunale, è stato deciso di lasciarli come memoria storica. Ciò ha determinato una modifica al Progetto iniziale della passerella, alla quale è stata data una pendenza maggiore, in deroga alle norme vigenti.”

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D – (Dott. Pietro Pietramala – Amministratore Unico “Svevo s.r.l.”, ditta che gestisce il Castello): Da quasi tre anni il Castello è stato restituito alla città nel suo massimo splendore, dopo un lungo restauro conservativo. Qual è, ad oggi, un possibile consuntivo dell’affluenza di visitatori e degli eventi che si svolgono nel Castello?

R – “Fin dall’apertura, c’è stato un grande interesse nei confronti del Castello, sia da parte della cittadinanza sia da parte dei flussi turistici. Ogni anno si contano, all’incirca, 20.000 presenze per quanto riguarda il comparto turistico e le scuole. Infatti, fino ad oggi, abbiamo stimato circa 53.000 presenze legate al discorso della fruizione museale (cittadini, scolaresche, turisti della Provincia e non, con una minima parte di stranieri). Inoltre, noi organizziamo una serie di attività culturali (manifestazioni, mostre, rappresentazioni teatrali, concerti, spettacoli ecc.) che fanno del Castello non un contenitore vuoto, bensì un contenitore ricco di elementi e contenuti che lo rendono ulteriormente attrattivo. Infatti, con tale programmazione contiamo circa 13.000 visitatori legati alla partecipazione a questi eventi culturali. Appare chiaro che con il richiamo dello spettacolo si riesca a far fruire anche ai ragazzi più giovani, Strutture che probabilmente non avrebbero mai visto. Da ciò deriva l’importanza di unire un luogo storico ad elementi attrattori di natura artistica quali il teatro, la musica ecc.”

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D – (Arch. Mario Occhiuto – Sindaco di Cosenza, Soggetto attuatore): A quasi tre anni dalla riapertura del Castello e alla luce dei risultati ottenuti, Lei ritiene che la scelta progettuale di investire sul suo restauro conservativo sia stata valida?

R – “Il Castello è uno dei monumenti più importanti per la città di Cosenza, di cui rappresenta in primis un luogo identitario. Prima dei lavori, la Struttura non poteva essere fruita dai cittadini, ma adesso, finalmente, è diventato non solo un prezioso bene storico che è stato restaurato e messo in sicurezza, ma anche un contenitore in cui si svolgono tanti eventi culturali, grazie ai quali tanti turisti hanno l’opportunità di visitarlo. Inoltre, l’intera opera è stata l’occasione per il recupero dell’area circostante al Castello, precedentemente abbandonata causa di non pochi problemi di sicurezza urbana e sociale.”
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Monitoraggio del progetto di “Recupero funzionale e restauro conservativo del Castello Svevo-Normanno di Cosenza”

Il Progetto monitorato è relativo al recupero funzionale e al restauro conservativo del Castello Svevo-Normanno di Cosenza che, posto sulla sommità del Colle Pancrazio, sovrasta la città dal 937 d.C. Il Progetto si è concluso da tre anni con la fine dei lavori di restauro e la Struttura, oggi, è tornata ad essere totalmente fruibile per i cittadini e i turisti. Esso rientrava nel Programma Operativo Regionale della Calabria FESR 2007-2013 e aveva quale obiettivo quello di «tutelare, mettere a sistema, valorizzare e rendere fruibile il patrimonio culturale della Calabria costituito da Aree e Parchi Archeologici, da Castelli e Fortificazioni Militari, dalle Aree e dalle Strutture di Archeologia Industriale». Soggetto attuatore è stata l’Amministrazione Comunale di Cosenza; soggetto programmatore, invece, è stata l’Amministrazione Regionale della Calabria. L’opera ha ottenuto un finanziamento complessivo di € 3.000.000, di cui € 2.250.000, pari al 75% del finanziamento, erogati dall’Unione Europea ed € 750.000, pari al 25% del totale, erogati dal Fondo di Rotazione (Co-finanziamento nazionale). I pagamenti sono stati completamente effettuati. I lavori di restauro sono stati affidati alla Ditta “Cooperativa Archeologia” di Firenze e si sono protratti per cinque anni, da aprile 2010 a giugno 2015. Oggi, la Struttura è gestita dalla Società “Svevo s.r.l.” – aggiudicataria della gestione del Castello, a seguito di bando pubblico -, la quale si occupa degli ingressi alle visite museali e dell’organizzazione di eventi e manifestazioni di vario genere che si svolgono fra le sue mura.

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Il Progetto si è concluso e i risultati sono ampiamente positivi. La città di Cosenza si è riappropriata di uno spazio che ne custodisce la memoria storica e che ne rappresenta uno dei principali monumenti storici. Oltre alle visite museali, nella Struttura si svolgono eventi e manifestazioni di ogni genere. Quindi, oggi, grazie alla realizzazione del Progetto di restauro conservativo, il Castello è diventato uno spazio aperto e fruibile con un’ampia offerta di servizi culturali e turistici. Il successo dell’opera è testimoniato dall’elevatissima affluenza di persone, pari a 53.291 unità che, dal 25/06/2015 al 31/01/2018, hanno visitato la Struttura. L’affluenza di pubblico agli eventi culturali e alle manifestazioni che si sono svolte nel Castello, sempre nello stesso periodo,è pari a 13.630 unità.

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Le nostre inchieste giornalistiche

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l Gruppo AttivaMente Cittadini del “Da Vinci-Nitti” di Cosenza, dopo aver analizzato i dati in suo possesso, ha ritenuto opportuno approfondire gli ambiti che sono stati oggetto di studio della ricerca di monitoraggio civico sul restauro del Castello Svevo.
In primo luogo, la storia amministrativa del Progetto. Per questo, una prima troupe giornalistica si è recata presso il Comune di Cosenza e ha intervistato l’Ing. Mario Colucci – R.U.P. dell’intervento di restauro. L’ingegnere ci ha fornito ulteriori ragguagli sull’iter amministrativo, sull’andamento dei lavori e sul raggiungimento degli obiettivi progettuali.

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In secondo luogo, è stato deciso di approfondire gli elementi in nostro possesso circa l’effettiva fruizione del Castello da parte dei cittadini e dei turisti. Così, un’altra troupe si è recata in loco per intervistare il dott. Pietro Pietramala, Amministratore Unico della Svevo s.r.l., Ditta che ha in gestione il Castello, curandone le visite e gli eventi che si svolgono tra le sue mura. Questi ha fornito i dati numerici circa le presenze di visitatori dalla data di apertura al pubblico del monumento storico ed ha parlato del ruolo che esso riveste per tutti i cittadini ed ha annunciato i progetti futuri.

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Nel corso delle ricerche, inoltre, è emerso che la Ditta esecutrice dei lavori di restauro è stata la “Cooperativa Archeologia” di Firenze. Per questo, abbiamo deciso di contattare telefonicamente l’Arch. Alessia Lorenzi, Direttore del Cantiere per la Ditta realizzatrice dei lavori, la quale ha illustrato le modalità di realizzazione del restauro e le difficoltà incontrate.

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Infine, il Sindaco di Cosenza, l’Arch. Mario Occhiuto, ha formulato per noi le conclusioni circa il reale valore dell’intero progetto.

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A lezione con l’esperto

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Oggi, 6 febbraio 2018, abbiamo seguito la lezione dell’esperto in ambito storico-architettonico, Arch. Anna Emilia Tarasi, .

La lezione è stata giudicata da tutto il Gruppo “AttivaMente Cittadini” molto interessante e sono stati numerosi gli interventi. L’Arch. Tarasi, partendo dalla cronistoria delle vicissitudini che hanno visto il Castello Svevo di Cosenza come protagonista nel corso del tempo, ha poi illustrato quali sono stati i lavori di restauro compiuti e analizzato dal punto di vista architettonico e da quello economico i risultati.

Infine, abbiamo voluto approfondire insieme all’esperto e ai docenti referenti del progetto, la prof.ssa Patrizia Pupo e il prof. Fabio Comi, le ricadute e gli effetti del restauro sul nostro territorio, sia per quel che riguarda la vita culturale della cittadinanza sia per quel che riguarda l’attrattiva turistica che esso può esercitare.

E’ seguito un acceso dibattito che ha visto  la partecipazione attiva di tutti.

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“Noi… la Città… il Castello”

Ci siamo quasi! Il 9 febbraio alle 9:30, presso la Casa delle Culture di Cosenza, si terrà il nostro evento “Noi… la Città… il Castello”.

La manifestazione, aperta alla partecipazione di tutta la cittadinanza, rientra tra le iniziative promosse nell’ambito della Settimana dell’Amministrazione Aperta 2018 (#SAA2018) e vedrà gli interventi di  professionisti ed esperti in vari settori: il nostro Dirigente scolastico, prof. Giorgio Clarizio, porgerà il saluto della scuola a tutti i presenti; poi sarà la volta dell’esperto di Diritto che parlerà di Amministrazione Trasparente; a seguire, interverranno Ingegneri e Architetti che relazioneranno approfonditamente sui lavori di restauro eseguiti nel Castello Svevo; la nostra Project Manager, Alessia Perri, e la Head of Research, Alexia Vilardo, illustreranno i risultati della ricerca e descriveranno l’iter amministrativo-procedurale che ha portato al finanziamento del progetto di restauro e alla realizzazione dei lavori. Perla Salituro, la Social Media Manager del Gruppo, farà da moderatrice.

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Abbiamo invitato all’evento alcune classi del nostro Istituto, i genitori e le autorità del territorio (ad es. il Sindaco di Cosenza e altri Assessori della Giunta Comunale, il Provveditore agli studi, i Presidenti dell’Ordine degli Architetti e dell’Ordine degli ingegneri, ecc.), oltre che organi della stampa locale. Ovviamente, tutti i cittadini che vorranno partecipare saranno i benvenuti. Non a caso, abbiamo scelto come location della manifestazione la Casa delle Culture che si trova nel centro della città, pertanto facilmente raggiungibile da chiunque.

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VENITE, VI ASPETTIAMO!

“IL CASTELLO DEI DOMINI INCROCIATI”

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Il punto di partenza della ricerca: motivazioni e obiettivi.

Dopo la prima fase: “Progettare”, finalmente siamo giunti al punto di mettere in pratica quanto è stato imparato, discusso e pianificato in classe.

Il gruppo “AttivaMente Cittadini” dell’Istituto “Nitti” di Cosenza si è riunito per stabilire quali debbano essere i prossimi passi da compiere, prima di svolgere le indagini vere e proprie. Dalla discussione è emersa la necessità di ampliare le proprie conoscenze sull’oggetto della nostra ricerca: i lavori di recupero funzionale e di restauro conservativo del Castello Svevo-Normanno di Cosenza.

Considerato che alcuni di noi ancora non aveva visitato il castello dopo il termine dei lavori, abbiamo reputato fondamentale, per il prosieguo del percorso didattico, compiere un sopralluogo preliminare per verificare “di persona” cosa fosse stato realizzato.

Dopo la visita al Castello, due di noi si sono recati presso la Biblioteca Civica per reperire libri contenenti informazioni storiche sul Castello. Così, grazie a questi testi, a quelli trovati nella biblioteca della scuola e a ricerche sul web, ci siamo riuniti per studiare la storia e l’evoluzione del castello nei suoi diversi ambiti (sviluppo, modifiche architettoniche, utilizzo, ecc.).

La lezione 2 “Approfondire” pone come obiettivo principale quello di reperire informazioni utili per condurre la nostra indagine sul progetto scelto e ricostruirne la storia amministrativa, nonché comprendere le ragioni sociali, politiche e ambientali che hanno determinato la decisione di finanziarlo.

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Dati e informazioni trovate.

Primo step del nostro percorso è stato approfondire la conoscenza del sito http://www.opencoesione.gov.it, su cui sono pubblicate le schede delle opere pubbliche finanziate. Abbiamo imparato a navigarlo per conoscerne le sezioni e le pagine ed abbiamo acquisito la capacità di leggere e interpretare i dati ivi contenuti.

La scheda del progetto scelto da noi – “Recupero funzionale e restauro conservativo del castello svevo-normanno del comune di Cosenza” – si trova al seguente indirizzo internet: http://www.opencoesione.gov.it/progetti/1cl89536/. Siamo partiti da questo punto per:

  • reperire i dati e le informazioni preliminari necessarie per ricostruire la storia amministrativa dell’intero Progetto,
  • comprenderne le ragioni per cui è stato scelto di finanziarlo e da chi è stata presa tale decisione,
  • conoscerne le procedure.

Nella pagina principale della scheda sono riportate le informazioni generali sul progetto, tra cui: gli Enti coinvolti (la Regione Calabria in qualità di soggetto programmatore e il Comune di Cosenza quale soggetto attuatore); i tempi (inizio previsto ed effettivo, fine prevista ed effettiva); priorità QSN; l’obiettivo generale e specifico QSN.

Il documento del Programma Operativo della Regione Calabria – pubblicato all’indirizzo: http://www.opencoesione.gov.it/media/files/programma-asse-obiettivo-2007it161po008/POR%20FESR%20Calabria.pdf -, è una fonte ricca di dati e informazioni indispensabili per ricostruire la storia amministrativa del Progetto. Da questa documentazione abbiamo appreso che i lavori sono stati finanziati con i Fondi Strutturali del Programma Operativo Regionale FESR Calabria nell’ambito dell’Obiettivo Convergenza, relativi alla programmazione 2007/2013. L’obiettivo del POR FESR è quello di mobilitare le potenzialità endogene regionali tramite il miglioramento della competitività ed attrattività del sistema territoriale e la diversificazione e innovazione delle strutture produttive.

Altri dati rilevanti sono stati reperiti nei documenti contenuti nello Storico dei Rapporti annuali di Esecuzione 2007/2012 (http://www.opencoesione.gov.it/media/files/programma-asse-obiettivo-2007it161po008/CAL_FESR_20072012.zip) e sul sito dell’Autorità di Gestione del Programma (“Calabria Europa – Il Portale Web dei Fondi Regionali e Comunitari”, http://calabriaeuropa.regione.calabria.it/website/).

Il Progetto rientra nell’Asse V – Risorse Naturali, Culturali e Turismo Sostenibile che ha lo scopo di tutelare, mettere a sistema, valorizzare e rendere fruibile il patrimonio culturale della Calabria costituito da Aree e Parchi Archeologici, da Castelli e Fortificazioni Militari, dalle Aree e dalle Strutture di Archeologia Industriale.

Inoltre, esso rientra nell’obiettivo specifico QSN (Quadro Strategico Nazionale) con l’intento di valorizzare i beni e le attività culturali per aumentare l’attrattività del territorio, per rafforzare la coesione sociale e migliorare la qualità della vita dei residenti.

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Il punto d’arrivo della nostra ricerca

Il nostro obiettivo è esaminare se sia stato realizzato quanto previsto dal progetto iniziale, se questo abbia contribuito allo sviluppo del territorio e se il Castello sia diventato un polo di attrazione della vita sociale e culturale della comunità. Al fine di verificare l’operato delle amministrazioni pubbliche coinvolte, naturalmente dovremo analizzare in maniera più approfondita i dati fin qui raccolti, ma soprattutto, reperirne di nuovi, anche di natura diversa.

Ricercheremo questi dati mancanti in altri documenti presenti su internet:

  • siti istituzionali della Pubblica Amministrazione (Regione, Comune, Provincia);
  • siti della stampa ufficiale (quotidiani, radio e televisioni locali, ecc.);
  • siti di soggetti privati e non che si occupano della città di Cosenza (magazine, blog, Associazioni, ecc.).

Sarà nostra cura controllare che i dati raccolti siano tratti da fonti attendibili o che riportino informazioni facilmente verificabili o desunte, a loro volta, da fonti ufficiali espressamente citate.

Un’altra tipologia di ricerca, molto utile nel nostro caso, è la ricerca fotografica. Questa “mostrerebbe” (nel senso letterale del termine) l’evoluzione che il Castello ha subito nel tempo, fino a giungere al confronto diretto tra com’era prima dei lavori e com’è diventato dopo la loro ultimazione.

Tutti questi dati secondari, riportati da altri, non saranno sufficienti per la nostra indagine, dunque sarà necessario reperire anche dati primari, da raccogliere in prima persona. Ciò significa ottenere informazioni direttamente sul campo, ad esempio attraverso interviste ai referenti amministrativi del soggetto programmatore (Regione Calabria) e del soggetto attuatore (Comune di Cosenza).

Le ricerche fin qui effettuate e quelle che svolgeremo serviranno per giungere preparati e consapevoli di fronte a queste Istituzioni. Solo così saremo in grado di essere precisi e approfonditi nelle nostre domande, conditio sine qua non per ottenere informazioni più chiare e dettagliate.

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A lezione di OpenCoesione

Venerdì 10 novembre, noi ragazzi della 5^A dell’Istituto di Istruzione Superiore I.T.A.S. “A. Nitti” di Cosenza abbiamo svolto la prima lezione, denominata “Progettare”, nell’ambito del percorso didattico A Scuola di OpenCoesione.

Per essere efficace, qualsiasi attività presuppone una prima fase informativa grazie alla quale venire a conoscenza degli aspetti (contesto generale, strumenti, obiettivi ecc.) del percorso che si sta per intraprendere. Una seconda fase propedeutica è quella della progettazione di tutte le azioni che verranno attuate per raggiungere gli scopi prefissati.

Conoscere il percorso di ASOC

Ad inizio lezione, la professoressa, col supporto del video “Cos’è a Scuola di OpenCoesione”, ha descritto le fasi in cui si articolerà il percorso di Asoc, le regole del gioco con i relativi tempi e scadenze e, infine, gli obiettivi da perseguire. E’ stata chiara, da subito, la complessità del Progetto e il grande impegno che ciascuno di noi dovrà profondere nel corso delle diverse attività.

Le politiche di coesione in Italia e in Europa

Per un territorio come la Calabria, dove lo sviluppo economico e sociale incontra tantissime difficoltà, le politiche di coesione diventano un’opportunità unica di crescita per la nostra regione. Attraverso il finanziamento di opere di interesse pubblico, esse possono migliorare le condizioni di vita dei cittadini e ridurre le differenze tra le varie realtà locali, apportando cambiamenti in positivo nei diversi ambiti sociali, ma non solo. Cultura, trasporti e viabilità, beni architettonici, comunicazione e istruzione sono solo alcuni dei settori nei quali un Ente territoriale può investire i fondi destinati alle politiche di coesione.

OpenCoesione: attività e obiettivi

Dopo ampia discussione, abbiamo analizzato in modo dettagliato le attività indicate per affrontare il percorso didattico di OpenCoesione che, nei prossimi mesi, ci vedrà protagonisti. Ciò che ci ha maggiormente incuriositi è stato sapere di dover mettere immediatamente in pratica le competenze di educazione civica, digitali, statistiche e di data journalism che man mano perfezioneremo. Senza dubbio abbiamo “raccolto la sfida per poter saggiare sul campo le nostre capacità”. A tal proposito, le attività che hanno suscitato in noi un maggiore interesse sono quelle in ambito comunicativo (l’utilizzo dei social network e il coinvolgimento attivo della cittadinanza) nonché quelle di indagine ai fini del monitoraggio civico.

Scoprire se i nostri amministratori hanno speso in maniera adeguata i finanziamenti ottenuti per il miglioramento di opere pubbliche, ci ha fatto sentire, forse per la prima volta, “cittadini” partecipi degli avvenimenti della nostra città. Non nascondiamo che tale prospettiva ci ha regalato una punta di orgoglio e un senso di crescita interiore, quasi si trattasse di un primo ingresso nel mondo degli adulti.

Il passo seguente è stato quello di cercare la lista dei progetti della città di Cosenza sul sito web di OpenCoesione http://www.opencoesione.gov.it/progetti/?q=&territorio_reg=18&territorio_prov=78&territorio_com=78045&selected_facets=is_pubblicato:true

Tra i progetti contenuti nella lista abbiamo visionato quelli che offrivano maggiori opportunità per lo sviluppo turistico-culturale del nostro territorio. Ne è seguita una discussione con un dibattito particolarmente vivace tra varie opinioni e differenti punti di vista.

Il monitoraggio civico e la sua importanza per il nostro territorio

Il video esplicativo sul monitoraggio civico ci ha dato lo spunto per discutere sulla sua importanza, sulle diverse implicazioni, sulle naturali conseguenze e sugli eventuali benefici che esso potrebbe apportare al nostro territorio.

A tal riguardo, le opinioni espresse sono confluite su alcuni concetti essenziali; innanzitutto, è emersa la convinzione che per un cittadino esercitare il diritto di monitoraggio civico significa diventare (finalmente!) “cittadino attivo”, partecipe della vita sociale e politica (ma non solo) del proprio territorio. Essere ‘attivi’ significa anche essere molto attenti al buon andamento dell’amministrazione pubblica.

Abbiamo preso coscienza di quanto sia importante essere informati dei fatti. La partecipazione e la conoscenza possono permettere a NOI cittadini di formulare un giudizio oggettivo e preciso sugli amministratori costringendoli, se necessario, ad un agire rispettoso nella legalità e a perseguire esclusivamente l’interesse dell’intera collettività.

Comprendere i risultati del percorso didattico ASOC

Abbiamo guardato con interesse e curiosità il video che raccontava l’esperienza dei vincitori della scorsa edizione del Percorso didattico ASOC.

Osservare i progetti svolti dalle classi, che hanno avuto maggiore successo, è stato utile per chiarirci alcune idee, ma soprattutto ci ha indicato quali potrebbero essere le strade migliori da percorrere per raggiungere in maniera più efficace i nostri obiettivi e risultare maggiormente incisivi nella futura attività di monitoraggio civico.

Durante la discussione, abbiamo anche riflettuto su quelli che potrebbero rivelarsi i nostri punti di forza o, al contrario, i nostri punti di debolezza.

Esercitazione in gruppi di “Data Expedition”

Per svolgere l’esercitazione di Data Expedition, abbiamo formato 4 gruppi.

Sul sito di OpenCoesione, ciascun gruppo ha individuato, tra i Progetti finanziati dalle politiche di sviluppo della città di Cosenza, quello che presentava finalità tali da risultare di maggior impatto sulla vita dell’intera cittadinanza.

Successivamente, il portavoce di ciascun gruppo ha esposto al resto della classe il progetto motivandone la scelta; infine, utilizzando la bacheca e uno schema (canvas), ha illustrato il relativo percorso di monitoraggio civico che il gruppo intendeva affrontare.

Tre gruppi hanno presentato il Progetto di “Recupero funzionale e restauro conservativo del castello svevo-normanno del comune di Cosenza” (Costo pubblico: € 3.000.000,00 – Tema: cultura e turismo – Natura: infrastrutture); il quarto gruppo ha scelto il Progetto di “Riqualificazione e rifunzionalizzazione ricreativo-culturale di Piazza C. Bilotti di Cosenza” (Costo pubblico: € 8.685.563,52 – Tema: città e aree rurali – Natura: infrastrutture).

Scelta del Progetto di monitoraggio civico

Conclusa la presentazione dei progetti prescelti dai diversi gruppi è seguita una discussione per scegliere ufficialmente il progetto di monitoraggio civico da seguire per l’intera durata del percorso ASOC.

La scelta dell’identico progetto effettuata da tre gruppi su quattro ha indirizzato immediatamente il dibattito verso il Progetto di “Recupero funzionale e restauro conservativo del castello svevo-normanno del comune di Cosenza”. I tre gruppi hanno scelto quest’opera di restauro poiché rientrante nel tema “cultura e turismo”, due settori nei quali la città di Cosenza ha investito molto negli ultimi anni. Due ambiti considerati risorse preziose per lo sviluppo del territorio e, di conseguenza, per apportare benessere economico e sociale ai propri cittadini.

Il castello Svevo-Normanno è l’emblema di Cosenza, tra gli edifici più antichi, ne rappresenta la memoria storica più importante. Per qualsiasi cittadina italiana il proprio castello è il punto centrale della città, sia dal punto di vista geografico sia da quello della vita sociale e culturale, vero ‘monumento’ che, all’interno delle proprie mura, ha visto il susseguirsi di secoli di storia.

Oggi il Castello, sede di eventi culturali, è stato restituito alla città dopo anni di abbandono e degrado. Il nostro principale obiettivo è quello di sensibilizzare i nostri concittadini, affinché recuperino la memoria storica della città e restituiscano al Castello quel giusto spazio che gli compete, nell’ambito della vita quotidiana di ciascuno.

Divisione in ruoli e assegnazione degli homework

L’ultimo step della giornata è stata l’assegnazione a ciascuno di noi di un ruolo da assumere durante l’intero percorso.

  • Project Manager e Head of Research
  • Social Media Manager e Coder
  • Designer
  • Blogger
  • Storyteller
  • Analista

Ognuno rivestirà l’incarico per il quale ha maggiore predisposizione e porterà a termine i compiti a casa prefissati.

Il nome del gruppo e il logo

Prima di concludere la lezione, abbiamo pensato ad un nome che potesse identificare il nostro gruppo e contenere in sé le finalità del percorso didattico ASOC.

Dopo varie proposte e discussioni, che ha visto il confronto costruttivo di opinioni differenti, la scelta è caduta su “AttivaMente Cittadini”.

Con un semplice gioco di parole “Attiva+Mente” e l’accostamento del termine “Cittadini” abbiamo voluto divertirci con i vocaboli:

  • Attivamente=avverbio che si sposa con: operosamente, laboriosamente, alacremente, energicamente, dinamicamente;
  • Attiva=aggettivo che si sposa con: energica, operosa, dinamica, efficiente, produttiva, vivace, pronta, spedita, efficace, risoluta;

Di conseguenza

Attivare=verbo che si sposa con: avviare, fare funzionare, mettere in azione, rendere operante;

…che cosa??? La…Mente= sostantivo che si sposa con: pensiero, testa, intelligenza, intelletto, ragione.

Ecco perché AttivaMente Cittadini identifica e sprona tutti i cittadini ed in particolare noi ragazzi ad assumere un atteggiamento consapevole e di partecipazione attiva ad ogni aspetto politico, economico e sociale del nostro paese.

Per quanto riguarda il Logo abbiamo dato voce ai nostri Designer che hanno concretizzato attraverso l’immagine le nostre idee. L’ometto stilizzato rappresenta tutti i CITTADINI, senza distinzione di genere, razza, religione e lingua; esso ha in mano un interruttore che ATTIVA la lampadina che rappresenta la MENTE con la partecipazione, la condivisione, l’esserci; la sua attenzione cade sul Castello Svevo–Normanno, oggi restituito e fruibile dalla comunità.

Infine, abbiamo creato l’e-mail del team e poi, tuffandoci nel social, il profilo Facebook, il Blog e gli account Twitter e Instagram.